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Cappe di Sicurezza Biologica (Biohazard)

Acquisto di una cappa Biohazard? Ecco svelati i 5 errori da principianti

L'URL corto del presente articolo è: https://www.chizard.it/jpsg

Ciao, sei approdato su questo articolo perché devi procedere all’acquisto di una cappa biohazard e non sai proprio da dove cominciare?

Se è così allora devo dire che già sei sulla buona strada perché non è da tutti mettersi alla ricerca di informazioni utili prima di fare danni seri spesso anche irreparabili.

Se anche tu come me pensi che ci sia differenza tra l’acquisto di una FIAT o di una FERRARI allora probabilmente riuscirò a trasmetterti qualche informazione utile ma se pensi che siano la stessa cosa… bhè… siamo su due pianeti differenti!

In questo articolo ho deciso di svelare infatti i 5 errori che tutti i principianti commettono nella scelta e nell’ acquisto di una cappa biohazard, il più delle volte per mancata conoscenza di alcune nozioni che legata alla volontà di spendere il meno possibile genera un mix devastante.

Allora cosa aspetti, continua a leggere e finalmente potrai uscire dalla massa comune e vedrai che facendo qualche ragionamento con me e piccole considerazioni avrai qualche strumento in più per fare la tua scelta nel modo più appropriato nonché efficace.

Ti riporto quindi di seguito i 5 errori di cui ti parlavo e poi approfondiremo punto per punto cosa intendo e cosa puoi fare per aiutarti:

 

Ecco quindi i 5 errori che commettono i principianti quando devono fare l’ acquisto di una cappa biohazard nel proprio laboratorio:

  1. Errore di mancata analisi preventiva delle esigenze lavorative del personale di laboratorio al fine di tutelare la loro salute nonché il prodotto sotto cappa biohazard
  2. Errore di mancata analisi preventiva del laboratorio stesso dove si pensa di andare a collocare la cappa biohazard ( importanza estrema )
  3. Errore nell’ acquisto di una cappa biohazard più idonea alla lavorazione che si intende fare ( il più delle volte scegliendo il prezzo più basso)
  4. Errore di non richiedere che la cappa biohazard, una volta installata , venga nuovamente verificata da un’assistenza tecnica per essere sicuri che stia funzionando
  5. Errore diffuso di pensare di avere una garanzia sulla manutenzione e verifica della sua funzionalità della cappa biohazard ( Nessun contratto con assistenza tecnica )

 

1 ) Errore di mancata analisi preventiva delle esigenze lavorative del personale di laboratorio al fine di tutelare la loro salute nonché la sterilità del prodotto sotto cappa biohazard

Eccoti svelato quindi il primissimo errore,

scontato?

Bhè dovrebbe esserlo ma ti posso assicurare che nella maggioranza dei casi nessuno si sofferma ad analizzare per bene alcuni aspetti.

In linea generale le cappe Biohazard hanno tutte lo stesso principio di funzionamento e con il termine Biohazard si intende precisamente (rischio biologico) quindi tale cappa va sempre utilizzata quando la lavorazione dell’operatore ha un rischio biologico per se stesso.

Queste cappe si definiscono in classe II con protezione operatore e prodotto che in pratica significa appunto una serenità nel manipolare da parte dell’operatore affinché non sia esposto a rischi biologici e una sterilità garantita sul prodotto grazie a un flusso laminare sterile generato sul piano di lavoro da un filtro hepa.

In genere si presentano con 2 stadi di filtrazione HEPA prima del ricircolo in ambiente dell’aria filtrata.

Fin qui tutto abbastanza ovvio e tali informazioni sono presenti online in molte forme e documenti che potrai trovare abbastanza facilmente , quello che spesso mi capita di vedere in giro nei laboratori però mi ha fatto capire appunto che chi doveva fare un’analisi preventiva non l’ha fatta nel modo accurato.

Mi spiego meglio, spesso si trovano cappe Biohazard nei laboratori oncologici dove vengono preparati antiblastici cancerogneni quindi per l’uomo, in questo caso specifico ad esempio , l’ acquisto di una cappa biohazard non è la scelta più corretta o meglio esistono delle cappe biohazard di tipo H che hanno i due stadi di filtrazione come le sorelle ma con un’aggiunta di una filtrazione hepa in più direttamente sotto il pianale di lavoro dell’operatore e che sono le cappe corrette da utilizzare per una serie di motivi.

Ho scritto un articolo solo su questa tipologia di cappe per antiblastici che puoi trovare a questo link

Un altro aspetto da non sottovalutare è la grandezza della cappa o meglio partire dal numero di operatori che dovranno lavorarci contemporaneamente ( anche se io lo sconsiglio perché è già difficile spiegare a un’operatore come lavorare al meglio figuriamoci quando si scontrano due modi di lavorare differenti)

ad ogni modo, in genere accade che  viene comprata una cappa troppo piccola per risparmiare e perché gli spazi magari non lo consentono, io consiglio vivamente di prendere sempre una cappa di almeno 120 cm anche se deve lavorare un solo operatore perché lavorare in una cappa da 90 cm comporta una serie di problemi in quanto per utilizzarla al meglio , l’interno del piano di lavoro cappa andrebbe diviso sempre in 3 zone ( potrebbero essere , a sinistra materiale sterile, al centro spazio per manipolare e a destra zona dello sporco)

In una cappa piccola questo non è praticamente possibile e in ogni caso si rischia di lavorare scomodi o di non riuscire a rispettare appunto le zone.

Questa piccola considerazione devi farla sempre quando decidi di acquistare una cappa biohazard , infatti quello che poi inciderà negativamente sia sulla qualità del prodotto/risultato nonché sulla tua salute sarà il tuo modo di lavorare o dei tuoi collaboratori.

 

Investire qualche euro in più all’inizio credimi , porterà molti vantaggi in futuro che potrai apprezzare con il tempo e te lo dice uno che non vuole venderti assolutamente nulla , figuriamoci una cappa.

Ma se l’idea è come al solito quella del risparmiare il più possibile facendo finta di non vedere allora non credo che ti interessi questo articolo.

Se invece hai capito quello di cui ti stò parlando e cioè dell’importanza a fare un’analisi preventiva puoi  iniziare con il:

  • parlare con gli operatori e farti un’idea di quanti sono e cosa devono fare nello specifico (ti ricordo antiblasitci cappe di tipo H)
  • chiedere quanti operatori dovranno lavorare contemporaneamente sotto cappa
  • chiedere dove pensano di far installare la cappa biohazard
  • Analizzare il luogo prescelto al fine di capire se è quello idoneo (lo vedremo più avanti)
  • Chiedere agli operatori se già avevano in mente qualche cappa biohazard e perché

Insomma dedicando qualche ora a questi aspetti potrai già avere le idee più chiare e andare in una direzione più giusta che a casaccio.

Ovviamente se tu stesso devi procedere all’Acquisto di una cappa biohazard per te stesso allora potrai velocemente rispondere a queste domande utilissime e fare un auto analisi approfondita.

Ti ricordo che il fine ultimo è quello di tutelare l’operatore e la collettività ( da cui ne deriva il nome : DPC – dispositivo di protezione collettiva )

ma adesso passiamo all’errore successivo

 

2 ) Errore di mancata analisi preventiva del laboratorio stesso dove si pensa di andare a collocare la cappa biohazard

Eccoci arrivati alla seconda fase per così dire,

quella di un’analisi del laboratorio dove si deciderà di andare a inserire la tua cappa biohazard.

Le cappe in genere così come tutti i dispositivi di protezione collettiva quali le cappe chimiche vengono tutte certificate , passano dei test rigorosissimi , vengono sottoposte a verifiche di vario tipo ma poi una volta che procederai all’acquisto di una cappa biohazard ti scontrerai con un’amara realtà

e cioè che quello che funzionava in una bella stanza asettica priva di qualsiasi influenza esterna in realtà  da te nel tuo laboratorio non funziona più cosi bene o meglio potrebbe non funzionare.

Probabilmente anche il tuo laboratorio sarà pieno di strumenti di ogni marca e modello il più delle volte accumulati e comprati nel tempo senza una strategia logica o di fondo che contempli la considerazione di alcuni fattori come temperatura, spazi, immissione aria e via dicendo.

Ecco stò parlando proprio di questo, devi guardare il tuo laboratorio e scegliere un luogo idoneo dove poter collocare la tua cappa, tenendo in considerazione alcuni aspetti importanti oppure farti aiutare dal venditore (se ne è in grado) o in alternativa contattando la tua assistenza tecnica di cappe (se ne hai già delle altre in manutenzione)

Ad esempio, un’assistenza tecnica qualificata su cappe chimiche e biohazard potrebbe seriamente aiutarti in quanto potrebbe fare un sopralluogo funzionale e verificare eventuali flussi d’aria dal punto di vista scientifico e tecnico con smoke test e anemometri.

Ovviamente potrebbe avere un costo ma qualche centinaio di euro a fronte di un acquisto di una cappa biohazard che ne costerà migliaia ti consiglio di spenderli al fine di essere sicuro e avere una vera consulenza prima di buttare i tuoi soldi non trovi?

Ma se vuoi fare tutto da solo è giusto che tu sappia alcune cose fondamentali e voglio metterti quindi in condizione di poter procedere all’autoanalisi :

 

  • Presenza di una parete della larghezza idonea alla cappa biohazard da acquistare facendo attenzione a non incastrare la cappa a ridosso di muri
  • Presenza di eventuali fonti di disturbo come condizionatori, finestre, porte , corridoi , prese d’aria nel soffitto che generino flussi sul fronte della cappa o sopra
  • Presenza di un punto di passaggio o apertura armadi che possano creare correnti d’aria anche minime
  • Possibilità di collegare la cappa all’esterno mediante dei canali della larghezza idonea (meglio se sul tetto) in caso di utilizzo dei cancerogeni
  • Possibilità di montare anche in futuro box filtri a carboni attivi (nel caso si necessiti dell’abbattimento prima dell’espulsione )
  • Calcolo delle eventuali portate di aspirazione aria per sapere se necessaria un’immissione aria esterna (qualora si decida di canalizzarla fuori)
  • Verifica di eventuali dislivelli della pavimentazione , perché la cappa deve essere in piano
  • Verifica delle altezze necessarie al fine di poter installare la cappa in modo idoneo lasciando il giusto spazio sopra la stessa per l’espulsione dell’aria
  • Verifica degli spazi necessari in caso di manutenzione di un’assistenza tecnica di cappe biohazard al fine di sostituire i filtri hepa quando necessario
  • Previsione futura di eventuale acquisto di una cappa biohazrd ulteriore (se possibile e necessaria) spesso non considerato

come vedi qualche considerazione si può fare non trovi?

Non scendo nel dettaglio di ognuna altrimenti non ne usciamo vivi, molti di questi punti anche solo leggendoli riuscirai a capire di cosa si tratta e cosa fare , alcuni punti hanno in comune il fatto che in linea di principio una cappa biohazard è vero che è costruita per proteggere l’operatore da rischi biologici che possano derivare da fuoriuscite indesiderate ma è vero anche e questo non lo dice nessuno

se e solo se l’operatore e l’ambiente lo permettono.

Intendo il fatto che se l’operatore non ha la ben che minima idea di come deve lavorare sotto una cappa biohazard perché non ne conosce il funzionamento, non potrà mai ritenersi protetto perché nell’80% dei casi lui stesso sarà la fonte dei suoi mali.

Inoltre l’ambiente appunto è fondamentale, evitare di avere flussi d’aria con correnti che superano i 0,2 m/s ( praticamente lo spostamento di una mano) direttamente sul fronte cappa

è l’unico modo per garantire che poi la cappa funzioni.

In pratica , tornando ai nostri esempi di automobili, anche se ti sei comprato una ferrari non significa che sei sicuro al 100% perché se poi non sai guidarla ti schianterai sicuramente.

Idem vale per l’ambiente, mettiamo il caso che hai comprato una ferrari, che hai fatto un corso sul come guidarla alla perfezione , ma poi ti metti alla guida e non hai considerato il luogo in cui dovrai guidare trovandoti con ghiaccio e neve o dossi e pendenze probabilmente qualche problema lo potresti continuare ad avere non credi?

 

3) Errore nell’ acquisto di una cappa biohazard più idonea alla lavorazione che si intende fare ( il più delle volte scegliendo il prezzo più basso)

Altro aspetto da considerare e al quale praticamente nessuno fa caso è la casa costruttrice della cappa biohazard che si andrà a scegliere.

Si hai capito bene, soltanto in Italia ci sono diverse case costruttrici di cappe ma non sono tutti uguali e tutte allo stesso livello come puoi immaginare.

Ti faccio un’esempio sulle automobili, magari così ti è più chiaro quello di cui ti stò parlando,

immagina di comprare appunto una vettura, ne esistono moltissime al mondo e converrai con me che una FIAT non è come una FERRARI ovviamente per il prezzo ma anche per la qualità e il dettaglio, la sicurezza , la guida , l’assistenza ecc

Ma anche all’interno della stessa casa FIAT ci sono più modelli di auto e la stessa cosa accade per le cappe.

Il divario tra alcune case costruttrici è veramente come nell’esempio che ti ho inserito non a caso, il problema è che non è percepito praticamente da nessuno perché non c’è un risvolto mediatico e una conoscenza così diffusa.

E’ vero anche che se ti mettessi davanti due utilitarie di due case costruttrici diverse probabilmente anche in quel caso ti troveresti in difficoltà perché poi i piccoli dettagli farebbero la differenza e non sapresti cosa andare a guardare, l’importante è capire che ci sono delle differenze tutto qui.

Non voglio essere di parte per nessuno in questo blog, mi limito solamente a fare delle considerazioni per aiutarti a ragionare nel modo corretto, spero di averti passato il messaggio che appunto non puoi basarti solo sul prezzo finale nella fase di acquisto di una cappa biohazard perché sebbene hanno principi di funzionamento differenti poi qualcosa cambierà ovviamente.

Questo non viene percepito praticamente da nessuno, le stesse case costruttrici non lo fanno notare e si fanno la guerra al prezzo più basso ma chi ci rimette poi sei e sarai sempre tu.

Non compreresti mai una panda super accessoriata così come non compreresti una ferrari senza ruote e motore , capisco che è difficilissimo per te riuscire ad individuare la cappa giusta ma comincia a vedere e osservare qualche dettaglio in più e magari la prossima volta che si presenterà un venditore con la sua bella brochure 

saprai che dovrai analizzarle in fondo e metterle a confronto l’una con l’altra cercando di appuntarti domande sulle differenze che trovi nelle varie descrizioni.

Ho visto che ultimamente abbindolano con alcune cose i clienti ma che poi sono poco funzionali o mai utilizzate.

Concentrati su quello che hai fatto all’inizio, l’analisi del lavoro che dovrai andare a svolgere e pensa al futuro , pensa ad esempio alla semplicità o meno di apertura della cappa per l’assistenza tecnica in caso di cambio filtri.

Devi sapere che ci sono cappe biohazard  in commercio studiate per non essere praticamente mai manutenute.

Nel senso che chi le ha progettate e costruite non si è preoccupato minimamente del seguito e cioè del cambio dei filtri hepa ad esempio, infatti ci sono cappe che hanno un sistema allucinante per tale sostituzione filtri e bisogna impiegare anche 3 o 4 tecnici contemporaneamente per poterla eseguire.

Ecco perché alcune aziende (poco strutturate) fanno finta di cambiarti i filtri HEPA.

si hai sentito bene, ci sono aziende di assistenza tecnica che letteralmente fanno finta di sostituire i filtri hepa , mi dispiace denunciare questo perché anche io ho un’assistenza tecnica perç è bene che tu sappia a cosa vai incontro.

Anche perché tu stesso rischi di darti la zappa sui piedi in quanto durante la fase di acquisto di una cappa biohazard se tieni in considerazione anche questo aspetto poi risparmierai soldi , tempo e soprattutto eviterai di metterti nella condizione di dover dubitare che un’assistenza cappe ti freghi.

Ora non sono qui a fare nomi e cognomi e non mi interessa, lo so per certo perché in alcuni casi ho perso dei lavori e andando ad analizzare le offerte con il cliente uno dei dettagli (che poi di dettaglio non is tratta) era proprio il fatto che altre agenzie impiegassero 1 o al massimo 2 tenici per la medesima sostituzione filtri…

Incredibile ma vero

Quindi o non ci abbiamo mai capito niente noi a mandare 4 persone per certi lavori oppure qualcuno stà giocando sporco, se vuoi approfondire questo argomento ti basterà scaricarti la guida  che trovi nella home page come regalo lasciando semplicemente una mail al quale spedire l’omaggio.

A me interessa solo che le cose si facciano bene e se per farlo devo fare informazione , scrivere articoli e mettere in condizione tutti di potersi difendere allora è quello che continuerò a fare finché ne avrò la voglia e le forze.

Detto questo quindi avrai capito che ti serve del tempo per scegliere al meglio la soluzione giusta per te ( se consigliato da qualcuno senza interessi diretti sarebbe meglio)

 

4 ) Errore di non richiedere che la cappa biohazard, una volta installata , venga nuovamente verificata da un’assistenza tecnica per essere sicuri che stia funzionando correttamente

Forse perché correttamente si pensa che ognuno debba fare il suo mestiere al meglio e forse si spera che tutto vada sempre per il meglio ma il mio consiglio spassionato è quello di richiedere e sottolineare che dopo l’ acquisto di una cappa biohazard , una volta trasportata e posizionata nel tuo laboratorio , sulla stessa vengano eseguiti tutti quei controlli necessari a verificarne il corretto funzionamento.

Considera che queste voci avvolte i costruttori le inseriscono ma poi siccome tu non sei attento o ribadisco dai per scontato il tutto, 

non verifichi attentamente che i controlli siano eseguiti nuovamente sulla cappa biohazard dopo il posizionamento.

Capisco che non è il tuo lavoro e tante belle cose ma ricordati perché hai comprato una cappa e perché hai speso tanti soldi.

Per tutelare la tua sicurezza e la qualità del prodotto che lavorerai giusto?

Bene allora un piccolo sforzo in più e quando stipuli il contratto richiedi questi controlli, dopodiché scaricati la guida che ho realizzato e fai alle pagine in cui parlo della FASE di controllo appunto delle verifiche da eseguire quantomeno annualmente come manutenzione da parte di assistenza tecnica di cappe perché sebbene la cappa è nuova ed è la prima installazione le verifiche da eseguire sono pressoché le stesse.

Come si dice, partire nel modo giusto è la cosa migliore oltretutto se la cappa non supera tali prove sarà per te lo spunto per richiedere sin da subito la riparazione o delucidazioni in merito.

ATTENZIONE PERO’

Una cosa devo dirla, 

il detto ( che te la canti e te la suoni?) 

in questo caso calza a pennello perché ovviamente il costruttore della cappa che hai acquistato tenderà a risparmiare più possibile soprattutto se tu l’hai messo all’angolo con richieste di sconti vari, quindi il mio consiglio sarebbe quello di affidarsi a qualcuno all’esterno 

Nel senso che se la casa madre già si avvale di un’assistenza tecnica indipendente esterna (da te verificabile come competenze specifiche sulle cappe biohazard) allora in linea di massima va bene , sempre sulla guida che hai scaricato troverai anche la FASE di come verificare che un’assistenza sia valida e certificata sulle cappe.

Se invece la casa costruttrice manda un suo tecnico per fare dette verifiche,

mmmm non voglio dire nulla ma che ne dici se ti cerchi e trovi un’assistenza esterna super partes che non ci ha guadagnato nulla dalla vendita e che ti appoggi in questo?

Spesso mi sento rispondere che la cappa verrà poi verificata alla scadenza della garanzia, bhé questo è un vero e proprio errore.

La maggior parte delle case costruttrici per collaudo intende attaccare una spina alla presa, è bene che tu lo sappia.

Poi decidi tu il da farsi e in bocca al lupo se decidi di affidarti alla sorte.

 

 

 

5 ) Errore diffuso di pensare di avere una garanzia sulla manutenzione e verifica della sua funzionalità ( Nessun contratto con assistenza tecnica esterna)

Riallacciandomi a quanto riportato sopra al punto 4 ,  

è diffusissimo il pensiero da parte dei clienti di “pensare” che la garanzia avvolte citata dai costruttori o venditori di 12 o 24 mesi comprenda praticamente tutto.

Ecco vorrei sfatare questo mito nel senso che la garanzia è espressamente su problematiche dovute a problemi eventuali di carattere elettronico, rottura motore, schede in maniera accidentale e che non possano dipendere in alcun modo dal cliente

ma assolutamente non prevede la garanzia sui consumabili come i filtri ad esempio o l’eventuale verifica dell’aspirazione della cappa o dei controlli obbligatori che andrebbero fatti.

In genere soprattutto chi ha la garanzia di 24 mesi pensa che per 2 anni dall’acquisto non debba fare alcun tipo di verifica e forse solo trascorsi i 24 mesi si preoccuperà di far fare tali verifiche obbligatorie.

Questo non è assolutamente così, la cappa dal momento che viene installata diventa un vostro problema così come la sicurezza degli operatori è un vostro problema e quindi anche solo semplicemente per la legge 81 (sicurezza sul lavoro) siete obbligati a sincerarvi che la vostra cappa biohazard stia funzionando correttamente e costantemente tutti i giorni.

Quindi per semplificare,  il messaggio che voglio riportarvi è che dopo aver fatto fare le verifiche subito dopo l’installazione  , almeno ogni 12 mesi dall’installazione fatevi controllare la cappa da professionisti del settore , potrai sempre utilizzare la guida che ti ho menzionato a tale scopo se non sai proprio dove sbattere la testa.

Procurati una tua assistenza tecnica di cappe chimiche valida e possibilmente quanto più vicina a te affinché possa supportarti seriamente e velocemente in caso di bisogno, non capisco quelli che pur di risparmiare si accattano un ‘assistenza che si trova a 800 km dalla propria sede.

Che poi parliamoci chiaro… secondo te, come fa a costare meno di un’assistenza specializzata dietro casa tua?

Stupido non sei e se fai due più due capirai che forse da qualche parte ci sono delle toppe e che il fregato resti sempre te.

 

Spero di averti fatto arrivare qualche messaggio che riassumo qui:

  • fare un’analisi di quali lavori dovrai eseguire nel tuo laboratorio è il punto da cui partire
  • guardarsi intorno e tenere in considerazione sotto vari aspetti il vostro laboratorio è importantissimo
  • le cappe non sono tutte uguali così come le macchine non sono uguali
  • tu non sai usare tutti i tipi di cappe così come non sai usare tutte le autovetture
  • ogni laboratorio è differente ed è fondamentale un’analisi così come il guidare in città è differente che guidare sulla neve
  • avere una garanzia su una cappa di 24 mesi non ti mette al riparo da eventuali malfunzionamenti 
  • non tutte le assistente tecniche sono professionali e competenti 
  • cercare, scegliere e monitorare la propria assistenza tecnica è cosa buona e giusta
  • fare i controlli sulla propria cappa almeno ogni 12 mesi è obbligatorio ma soprattutto tutela la tua salute

Con questo ti saluto e spero di essere stato utile nel redarre questo articolo relativo all’acquisto di una cappa biohazard, forse mi sono dilungato un tantinello ma di cose da dire ce ne sono un’infinità e vorrei mettere tutti nella condizione di potersela cavare nelle varie situazioni, soprattutto quando si deve procedere all’acquisto di una cappa biohazard dovendosi confrontare con gli gli avvoltoi del settore che sguazzano nella disinformazione.

Per favore commenta questo articolo se lo hai trovato utile sotto qualche punto di vista e fai una domanda se vuoi , sarò lieto di risponderti quanto prima

” Acquisto di una cappa Biohazard? Ecco svelati i 5 errori da principianti “

infine ti chiedo la cortesia di aiutarmi a condividerlo affinché possa essere spunto anche per molte altre persone a risolvere i tuoi stessi dubbi e problemi oltre che a prevenire eventuali difficoltà che potrebbero crearsi.

Scegli il miglior servizio di manutenzione cappe chimiche e biologiche in Italia.

 

Grazie a presto

Fabrizio CirilloTorna inizio pagina

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